Proseguono in Zelando i corsi di formazione, nello specifico stiamo svolgendo alcuni approfondimenti su SQL: script di interrogazione, modifica e modellazione del database.
Tengo personalmente il corso: per me è un argomento “facile” e uno dei miei preferiti.
Dico “facile” perché negli anni ho avuto l’opportunità di acquisire parecchie competenze sull’argomento e mi sento abbastanza confidente in tutti i contesti.
Insegnare è come programmare in “tempo reale” e hai pure un pubblico che ti sta a guardare (due rime in una sola frase!); è come se stessi svolgendo un tema e allo stesso tempo dovessi leggerlo ad alta voce a tutta la classe: ogni minimo tentennamento si nota, ogni piccolo errore viene accentuato, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo.
Insegnando ho imparato che nessuno si aspetta che tu sappia tutto su un determinato argomento e, come insegnante, devi essere sincero: non puoi ingannare te stesso, non saresti convincente quando spieghi qualcosa che non conosci a fondo; a volte capita di dover dire “L’ho sempre fatto così, non conosco esattamente i dettagli ma so che funziona, fidatevi.” (sempre meglio che arrabattarsi con una spiegazione stentata e traballante che ti farebbe perdere di credibilità).
Immancabili arrivano le domande a bruciapelo, complicate, a volte stravaganti; anche in questo caso meglio essere onesti: o la sai o non la sai.
Tra i giovani studenti c’è sempre, in ogni occasione, qualcuno che può insegnarti qualcosa (basta tenere le orecchie dritte), magari si tratta solo di uno spunto che offre però l’opportunità di approfondire un dettaglio importante che si rischiava di tralasciare.
Insomma, insegnare è avvincente, quando insegni hai
- la grande opportunità di aiutare gli altri a migliorarsi;
- la possibilità di approfondire gli argomenti che usi abitualmente e credi di conoscere bene;
- l’occasione per imparare qualcosa di nuovo.
E, come sempre, la passione che ci metti fa una grande differenza.
Lorenzo