Sembra impossibile che quasi tutto quello che abitualmente utilizziamo nella nostra ormai virtualizzata vita, derivi, e contenga ancora intatto, da HTML.
Estremizzando, ma non troppo, la questione si può ricordare come HTML fosse nato per gestire una libreria di documenti che, attraverso link, permetteva di saltare tra capitoli e documenti vari con estrema facilità.
Oggi utilizziamo questo rudimentale strumento per:
- Leggere giornali, e fino qui tutto normale.
- Ascoltare musica.
- Guardare dirette televisive.
- Scegliere film in streaming da cataloghi infiniti.
- Utilizzare posta elettronica.
- Lavorare con potenti fogli di calcolo e complessi editor di testo.
- Giocare e chattare al tempo stesso.
- Fare videoconferenze infinite.
- Condividere schermi e documenti.
L’elenco potrebbe proseguire per pagine intere perché tutto quello che distrattamente utilizziamo attraverso un browser contiene, di base, HTML.
A questo punto potreste pensare che HTML rappresenti lo strumento indispensabile per il quotidiano lavoro di noi programmatori… ma non è così!
Spesso i tag del famoso linguaggio di markup sono nascosti e autogenerati da potenti strumenti e framework abitualmente impiegati per lo sviluppo di applicazioni.
Conoscere a fondo HTML (e CSS) risulta fondamentale nella costruzione di un solido layout grafico e nella risoluzione, nemmeno tanto infrequente, di imperfezioni di impaginazione e posizionamento degli elementi a video.
Fortunatamente in Zelando annoveriamo delle vecchie volpi come Masa ed Ivano sempre pronte a dare una mano ai colleghi che dovessero trovarsi a sbrogliare la matassa di situazioni complicate.
Se siete curiosi e volete toccare con mano il mondo nascosto dietro la vostra applicazione Web preferita, provate ad aprire gli “strumenti per sviluppatori” disponibili con i più comuni browser, ma non vi spaventate: è solo HTML!
<b>Buona continuazione</b>