Qual è il metodo più efficace per imparare l’utilizzo di un software? La classica formazione in aula, oppure webinar, manuale o videocorsi?
La risposta è spesso soggettiva e dipende indubbiamente da molti fattori. Un giusto mix di tutte le modalità appena citate è quasi certamente il sistema più indicato per imparare qualsiasi software.
Approfondiamo nel dettaglio queste modalità:
- Il manuale. La scrittura di un tradizionale manuale è purtroppo un processo lungo e difficile; scrivere in maniera comprensibile ma sintetica è un’arte spesso sottovalutata. Considerando poi i tempi incalzanti dell’evoluzione del software è un lavoro che rischia l’obsolescenza in breve tempo.
- La lezione in aula. La formazione in aula è impegnativa sia per chi spiega che per chi ascolta, per contenere i costi deve essere concentrata in pochi giorni di parecchie ore consecutive e richiede giocoforza uno spostamento in una sede di lavoro.
- Il Webinar. Si tratta di conferenze online con insegnanti e spettatori. Le modalità sono semplici, immediate e non richiedono spostamenti. I webinar possono essere frammentati in più sessioni frequenti e poco impegnative. Queste sono solitamente incentrate su tematiche specifiche e quindi tipicamente più efficaci dei corsi generalisti.
- I videocorsi. Erogati in pillole, i videocorsi sono fruibili rapidamente ed in qualsiasi momento. Inoltre, questi riescono a mostrare con efficacia tutti i passaggi di un procedimento che altrimenti richiederebbe la scrittura di diverse pagine di un manuale.
- Il sempreverde “smanettare”. Qualsiasi tipo di formazione si rivela però sterile se non si seguita immediatamente da sessioni pratiche di consolidamento dei concetti appresi. In termini squisitamente tecnici questa fase si definisce “smanettare”: provare sul campo le nozioni apprese creando esempi concreti e reali.
Negli ultimi anni in Zelando abbiamo optato sempre di più per webinar e videocorsi seguiti dall’esperienza e la pratica prima in solitaria, e poi confrontata con i colleghi. Errori, incomprensioni e precisazioni sono all’ordine del giorno ma del resto, il solo modo per non sbagliare è proprio non fare, che è anche l’unico modo per non imparare.